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Porta Romana e le mura di Milano sono per la cittadinanza milanese i luoghi di una memoria civica celebrata dal secolo XII in avanti. Nel corso dei secoli su quei simboli della lotta che Milano condusse contro l'imperialismo di Federico Barbarossa e contro le città lombarde di parte imperiale, si sono espressi molti cronisti e storici che con i loro lavori hanno esaltato il valore di quella porta, fantasticato sulla tenuta delle antiche mura cittadine, raccontando non solo della loro importanza strategica, ma anche della loro distruzione attuata nel 1162 dall'esercito dell'imperatore tedesco come della loro ricostruzione. A quelle fasi, quella della distruzione e della ricostruzione, è dedicato questo studio che si fonda su un gran numero di testimonianze storiche, tra le quali spiccano quelle significative epigrafiche e artistiche narranti i sentimenti cittadini vissuti dai milanesi durante la seconda metà del XII secolo e di fatto guidati nella ricostruzione della città da tredici consoli che lépigrafe celebra, non tanto in funzione di propaganda delle nuove istituzioni comunali, ma in quanto elementi umani di una comunità ancora capace di coagularsi attorno ai principi fondanti della Chiesa Ambrosiana, e le cui vite e parentele in questo libro vengono ricostruite prosopograficamente.